Medio Oriente

lunedì 28 ottobre 2013

Thanda - 2° settimana


La mia seconda settimana a Thanda è iniziata lunedì mattina prima dell'alba. La temutissima sveglia questa volta ha suonato alle 2:45. Alle 4:00 eravamo fuori, divisi in tre gruppi, a cercare leoni.
Il nostro scopo era quello di spostarne cinque da una parte all'altra della riserva. Qui i leoni sono troppi e non c'è equilibrio con il resto degli animali. Gli addetti ai lavori (abbiamo avuto una bellissima chiacchierata con Warren, l'ecologista che lavora qui) avevano già stabilito quali fosse meglio spostare e il nostro obiettivo era quello di avvistarli per poi avvertire la cavalleria che sarebbe arrivata con fucili e  sedativi. 
Come dicevo, siamo partiti alle quattro e lo abbiamo fatto sotto il diluvio universale e un freddo boia. Abbiamo girato a vuoto per più di tre ore poi finalmente, intorno alle 7:30, ne abbiamo trovati  tre che camminavano sulla strada in nostra direzione. Una gran botta di fortuna!  
Siamo riusciti a stargli dietro per qualche minuto, poi si sono infilati tra i rovi e gli alberelli del bush, il che ci ha obbligati a uscire fuori pista. Pian piano gli abbiamo seguiti e dopo un'altra mezz'oretta, sono arrivate tre macchine di cui una con il veterinario e Warren. Ci siamo fatti da parte per lasciarli lavorare.  Poco dopo siamo tornati a casa e finalmente sono riuscita a bere il primo caffè della giornata! Il tempo di riscaldarmi un po' e ci hanno chiamati di nuovo, questa volta per assistere una leonessa appena sedata, mentre loro provavano ad acchiappare gli altri. Il mio gruppo è stato diverse ore sotto una tettoia con quell'animale incredibile, così grande da vicino e così dolcemente addormentato, mentre un secondo gruppo è andato con i professionisti; il terzo cercava l'ultimo leone che mancava all'appello. Nel frattempo pioveva, pioveva e pioveva…
Dovevamo monitorare la leonessa in continuazione, controllare che non ci fossero movimenti di orecchie (anche i più insignificanti) perché poteva voler dire che si stava svegliando. La nostra guida gli ha comunque fatto un paio di richiami di tranquillante a distanza di un'oretta l'uno dall'altro. Nel primo pomeriggio il secondo gruppo è tornato vittorioso con altri tre leoni sedati che abbiamo messo insieme alla femmina. Alla fine anche il terzo gruppo è arrivato, sconsolato, frustrato e senza nessun risultato.
Ora bisognava spostarci tutti di qualche km dove c'è tuttora un grande "boma", un recinto appositamente preparato per loro, nel quale vivranno per diverse settimane, ovvero il tempo di abituarsi al posto e alla convivenza (devono fare più o meno amicizia tra loro). Si spera che una volta liberi non cerchino di tornare dove stavano prima. 
Era importante portarli nel boma tutti insieme perché una volta svegliati dall'anestesia sono confusi e vulnerabili. Portandoli uno ad uno la situazione sarebbe potuta degenerare e avrebbero potuto farsi molto male. Intorno alle 16:00 erano già nel recinto e si stavano riprendendo lentamente. 
Alle 17:30 eravamo a casa anche noi, distrutti, fradici, infreddoliti, soddisfatti. La mattina dopo abbiamo  saputo che durante la notte avevano trovato il quinto leone. Stanno tutti bene!

Leone dallo sguardo vuoto che si risveglia dall'anestesia

Martedì pioveva troppo ed eravamo tutti  provati dall'esperienza del giorno prima. Siamo rimasti a casa a preparare una lezione per dei bambini di prima media o giù di lì. Non ho capito bene come funziona il sistema scolastico sudafricano...


Mercoledì altra giornata niente male. La mattina è iniziata con un'uscita in macchina di tre ore. Ci siamo fermati a guardare una mandria di bufali quando all'improvviso sono sbucate dal nulla due leonesse con intenzioni bellicose ma qualcosa deve essere andata storta, la situazione si è ribaltata e sono state loro ad essere inseguite dai bovini. Una delle due è sparita nel bush mentre l'altra si è arrampicata su un albero, più veloce della luce. Lì è rimasta almeno per dieci minuti poi, i bufali più rilassati, è scesa ed è sparita anche lei. 
Nel pomeriggio seconda uscita. Abbiamo incontrato di nuovo le due leonesse ma questa volta sembravano veramente decise a cacciare. Inutile dire che le abbiamo seguite e il loro atteggiamento diventava sempre più sospetto. Poi non so cosa sia successo e soprattutto come sia potuto accadere ma ci siamo distratti! Qualcuno deve aver detto una stupidaggine, una battuta, o non so cosa. Fatto sta che le leonesse, che avevano sempre camminato sulla strada davanti a noi, erano sparite e non ce ne siamo accorti. Una distrazione di pochissimi secondi, cinque al massimo. Mentre noi, ignari di cosa stesse per succedere, pensavamo ai fatti nostri, un nyala è saltato fuori da un cespuglio e mentre era ancora in aria una leonessa l'ha placcato e fatto atterrare a meno di tre metri dalla nostra macchina. Ho ancora in testa il rumore dell'impatto: un botto fortissimo, che ha fatto gelare il sangue di tutti noi. Impressionante. 
In men che non si dica è arrivata anche la seconda che è rimasta lì a a guardare la scena per pochi istanti  per poi scaraventarsi su una coscia ancora scalpitante, mentre la prima premeva forte la bocca sul collo del povero animale per accelerarne la morte. E' stata un agonia che è durata diversi minuti e che mi ha vista spettatrice ammutolita. 
La sera, subito prima di rientrare a casa abbiamo avuto un incontro spiacevole con qualche elefante poco simpatico. Un po' di paura ma siamo tutti sani e salvi e non è successo nulla di grave.


Giovedì giornata carinissima e rilassante anche se è iniziata con l'autopsia di un bufalo di 11 mesi. Vi risparmio i dettagli.
La mattina siamo andati nella scuola di Mhlekazi, in un villaggio a circa un'ora di macchina dal nostro lodge. La classe è composta da una settantina di alunni di un'età compresa tra gli undici e i sedici anni e,  se non sbaglio, dovrebbe appunto essere l'equivalente della prima media. Abbiamo parlato degli ugly five ed è stato molto divertente. Quando ci siamo avvicinati all'uscita siamo stati letteralmente assaliti (un assalto dolcissimo) dai più piccini che facevano abbracci di massa e ci toccavano come fossimo alieni. Troppo forti. E' stato difficile andare via! 
Colazione in un lodge bellissimo vicino al villaggio e poi giro in barca nel lake Jozini, un grande e bel lago, a fare foto. C'era finalmente il sole! E' stato proprio piacevole. 

Venerdì mattina all'alba, una manciata di volontari ed io siamo partiti per le montagne del Drago. 
Siamo tornati lunedì sera e ho scoperto con gioia che la mia coinquilina ha lasciato inavvertitamente la porta aperta e una decina di scimmie sono entrate in camera decidendo che sarebbe diventata il loro bagno. Non solo hanno lasciato ricordini ovunque (persino sui muri), ma hanno anche fatto un festino con tutte le mie medicine...
Evviva! Yebo!



 

1 commento:

  1. mamma mia che belle queste foto, io la voglio la zebra anche quella a TP si puo mettere con quel bel pratone... vallo a dire a Emanuele...

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